Rispetto alla ricetta della Venerabile Confraternita del Bacalà alla Vicentina, le varianti che si incontrano sono poche e di modesto impatto:

  • utilizzo dei filetti di acciuga in luogo di quelli di sardina;
  • impiego di una minore quantità di cipolla;
  • impiego di una maggiore quantità di latte;
  • impiego di una minore quantità di filetti di sardina (o acciuga);
  • aggiunta di poco aglio (o tagliato a fettine o messo a spicchi interi da togliersi prima di finire la cottura);
  • cottura per un tempo inferiore (circa 3 ore) o per un tempo superiore (oltre le 5 ore).

Alcuni, infine, legano tra loro i tranci di stoccafisso, per ridurne ancora di più la possibilità di “mescolarsi”.

Tutti concordi invece per quanto segue:

  • cottura a fiamma bassissima;
  • la cipolla non deve essere “soffritta” bensì “stufata”, deve diventare cremosa ma non imbiondirsi;
  • non mescolare mai lo stoccafisso ma solamente “muovere” il tegame;
  • utilizzo di molto olio extravergine d’oliva, di qualità;
  • la farina e il grana devono essere usati in quantità molto modeste;
  • deve sempre essere servito accompagnato da polenta di mais, non “al cucchiaio” ma a fette, eventualmente abbrustolita sulla griglia o arrostita nel forno (mai fritta).
Baccalà (stoccafisso) alla vicentina