La Seupa à la Vapelenentse ha ottenuto nel 2007 la Denominazione Comunale di Origine (De.C.O.). Il nome “vapelenentse”, deriva da Valpelline, paese di circa 600 abitanti alla confluenza tra la valle di Ollomont e la Valpelline. La Seupa è stata tramandata da nonne e bisnonne verbalmente o per mezzo dei loro quaderni di ricette. Si prepara con il pane bianco perché questo pane, comprato un tempo quasi esclusivamente per i malati e per le persone anziane, dato il suo alto costo non doveva essere sprecato e quindi, anche se raffermo, veniva tutto utilizzato. La tradizionale “Seupa à la Vapelenentse” si fa utilizzando il cavolo verza esclusivamente nella preparazione del brodo (e non aggiungendolo anche agli strati di pane e fontina). Esistono però delle varianti di questa ricetta, in altre zone geografiche della Valle d’Aosta, che ripropongono questo tipo di preparazione a base di pane bianco o di pane di segale e con l’aggiunta anche del cavolo verza cotto nel brodo di carne ed alternato a strati di “Fontina” o di altro formaggio. Il piatto così realizzato è più conosciuto con il nome di “Seupa i plat”.
fonte: Ricette di tradizione della Valle d’Aosta – ARCHIVIO DELLA MEMORIA DELLA CUCINA ITALIANA – pubblicato da Camera valdostana delle imprese e delle professioni